Pablo Picasso, “ La lettura” (1932)
“Nessun uomo è un’isola “, recita un famoso detto di John Donne, poeta inglese vissuto a cavallo tra il Cinquecento e il Seicento.
Ed in effetti nessuno di noi può vivere in modo autosufficiente, ma per stare bene abbiamo bisogno di relazionarci con gli altri, di saper comunicare loro i nostri bisogni e di ricevere protezione e conforto nei momenti di maggiore debolezza e vulnerabilità.
Quando però la dipendenza affettiva dall’altro diventa una patologia e ci porta a soffrire intensamente?
Questo succede quando il nostro stato mentale si regola sulla base di quello dell’altro: non abbiamo più interessi, desideri, bisogni nostri, ma viviamo con l’unico scopo di compiacere l’altro, di soddisfare i suoi desideri arrivando ad una sorta di “annullamento” della nostra personalità.
Si tratta di situazioni molto difficili, cariche di sofferenza interpersonale, più frequenti nel genere femminile: spesso i partners delle donne dipendenti chiedono continuamente conferme e le attaccano con la critica e la minaccia di abbandono qualora queste conferme non arrivino prontamente.
Si instaura un ciclo interpersonale altamente patogeno, che crea nella donna dipendente affettiva sempre più ansia e depressione, spesso accompagnate da sintomi di somatizzazione
Il lavoro terapeutico è lungo e si fonda sulla promozione di assertività e autonomia, bisogni di base che questi pazienti non hanno sufficientemente potuto soddisfare nella loro storia di sviluppo. Spesso infatti nella narrazione di questi pazienti si trovano vicende familiari problematiche, caratterizzate da abusi fisici e/o emotivi ripetuti di un genitore e da mancanza di protezione da parte dell’altro, con il conseguente formarsi di schemi interpersonali di sottomissione anche nelle successive relazioni affettive.
Piano piano il paziente verrà aiutato ad “esplorare”il proprio mondo interno alla “scoperta” dei propri bisogni e desideri più sani e imparerà ad esprimerli in modo adeguato ed efficace alle persone significative con cui si relaziona.